Progetto scuola primaria Saint Gabriel di Wolisso

La scuola è diretta da un laico che è un ex direttore della scuola pubblica in pensione, invece la direttrice amministrativa è une religiosa.

Gli insegnanti sono 17 laici, quasi tutti uomini, per lo più giovani e alcuni di essi parlano un buon inglese. Ci sono anche 7 – 8 inservienti.

La scuola è composta da diverse palazzine a un piano, ognuna della quali ospita da due a quattro aule, c’è un’aula con 10 computer, una piccola biblioteca, l’ufficio del direttore e quello dell’amministratrice.

Ci sono alcuni bagni ed un’ampia area cortiliva.

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La scuola S. Gabriel è aperta dal lunedì al venerdì e le lezioni iniziano alle 8.30.

Ogni giornata di scuola consiste in sei lezioni di 45 minuti, con una pausa dalle 10 alle 10.30 per la colazione e dalle 12 alle 13 per il pranzo, l’uscita è alle 14.30. Colazione e pranzo sono portati da casa.

La mattinata inizia con il raduno in cortile, la preghiera e l’alzabandiera. Poi gli studenti, che hanno dai sei ai 16-18 anni si dirigono nelle rispettive aule.

Ogni settimana gli alunni svolgono una rapida verifica scritta in tutte le materie, verifica che può consistere in una serie di domande a risposta multipla scritte dall’insegnante alla lavagna e a cui gli studenti rispondono individualmente su un foglio, in uno o più esercizi o problemi di matematica, ecc.

S Gabriel 5Per frequentare la scuola Saint Gabriel le famiglie pagano una retta che va da 85 birr (circa 3 €) al mese per la classe prima a 120 birr (circa 4 €) per l’ottava classe. I meno abbienti pagano 30 birr e i poveri non pagano (non siamo riusciti a sapere i criteri usati per differenziare le quote).

S Gabriel 6La scuola è paragonabile ad una nostra parificata ed è frequentata anche da alunni non cristiani.

Le classi, come da ordinamento scolastico etiope, vanno dalla prima all’ottava ed hanno un numero di alunni che può variare molto, ma in genere è sempre abbastanza alto soprattutto nelle classi inferiori.

Ciò è attribuibile alla politica del governo che sta incentivando la frequenza scolastica, ma che non sempre apre scuole in numero adeguato (l’età media in Etiopia è intorno ai 20 anni e perciò il numero dei ragazzi in età scolare è altissimo), al frequente spostamento delle famiglie da un villaggio all’altro e molto probabilmente anche all’abbandono scolastico.